Quando seminare la lavanda: ecco il periodo ideale

Una delle piante più profumate al mondo, la lavanda è sicuramente tra le più apprezzate nel campo del giardinaggio. Si tratta di una pianta aromatica nota principalmente per il suo profumo ma in realtà viene utilizzata in tanti ambiti, da quello terapeutico a quello alimentare e non soltanto in quello puramente ornamentale.

Con la lavanda, infatti, si preparano moltissimi prodotti di uso quotidiano, dai cosmetici, alle candele profumate, ai sapone, agli integratori sino a tisane dall’aroma inconfondibile. In questo articolo vedremo di capire qual’è il periodo più adatto per seminare e coltivare questa pianta dai fiori violacei e cosa fare per farle crescere nel miglior modo possibile.

I periodi di semina migliori

La lavanda può essere seminata in primavera o autunno e tutto dipende dalle condizioni atmosferiche e ambientali della zona in cui decidiamo di coltivarla. Qualora abitassimo in una zona dal clima mite, allora possiamo procedere con una semina autunnale, tra settembre e novembre, poichè non dovrebbero esserci problemi legati a eventuali gelate.

Se la vostra zona rientra tra quelle dal clima particolarmente freddo, dunque con inverni molto rigidi, dove le temperature si abbassano molto e i rischi di gelate sono sempre dietro l’angolo, allora è meglio procedere con una semina primaverile. Così facendo potrete aspettare la risalita delle temperature e far si che i vostri germogli non vengano falcidiati precocemente.

Il modo corretto per coltivare la lavanda

Il modo più semplice ed economico per coltivare la lavanda è, senza alcun dubbio, tramite la semina. Si tratta di un metodo classico, che richiede sicuramente più tempo e lavoro, ma se non avete necessità di ottenere raccolti o risultati in tempi brevi, potete anche concedervi un po’ di tempo in più; diversamente potete pensare alle talee. Ricordate che dopo la semina, nel periodo di germinazione, dovrete effettuare regolarmente:

  • potatura leggera
  • concimazione
  • controllo delle malattie

Per quanto riguarda l’operazione di semina vera e propria, ricordate che il terreno dovrà essere neutro o alcalino, non ama i pH troppo acidi e dovrete far si che sia sufficientemente drenante, in modo da evitare ristagni al momento dell’irrigazione. Un terreno sabbioso o ghiaioso è ottimale; qualora fosse argilloso aggiungete anche del compost per favorire un maggior nutrimento delle piante.

Piantate i vostri semi a circa 1 cm di profondità e distanziando ogni foro di circa 30 cm, in modo da evitare rivalità tra le piante per il nutrimento. Eliminate preventivamente tutte le erbacce presenti. Assicuratevi infine che il sole tocchi il terreno, e le piantine, per almeno 6-8 ore al giorno e annaffiate regolarmente ma con moderazione.

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